È stata una settimana molto lunga: le trasferte sono sempre così. Non vedo l’ora di arrivare a casa da mia moglie e di farmi una sana scopata. Visto che ero completamente solo in trasferta, nessuna collega a cui fare la corte e da cui avere un po’ di compagnia. Mi sono dovuto accontentare dei porno su internet e della mano.
Mi è toccato fermarmi in autogrill, anche se siamo in piena notte: avevo bisogno di sgranchire le gambe e di bere un caffè. E di usare il bagno: mi va bene che non c’è praticamente nessuno, nonostante il gran numero di camion parcheggiati. Probabilmente gli autisti sono a dormire.
Dopo il caffè mi dirigo verso i bagni, che sono in un edificio separato: e anche poco illuminato, anche se il buio non mi fa paura. Anche i bagni sembrano deserti: mi avvicino all’orinatoio e me lo tiro fuori, quando mi accorgo che è entrato qualcuno dopo di me. Lo vedo con la coda dell’occhio: potrebbe essere un camionista, non mi sembra pericoloso.
Si piazza nell’orinatoio accanto al mio: averlo vicino mi mette un po’ in difficoltà, forse avrei fatto meglio a entrare in uno degli stalli. Lui invece non sembra per nulla imbarazzato: anzi, si tira fuori un uccello enorme dai pantaloni.
Aspetto che inizia a pisciare, sperando che faccia in fretta, invece, quando non sento nessun rumore e guardo per capire cosa succede, mi accorgo che se lo sta menando, mentre mi osserva. Anzi osserva il mio pene, che è discreto, anche se non può competere con certi calibri.
Dovrei tirarmi su la zip e prendere la porta: in fondo, potrei fare pipì anche accanto alla macchina e nessuno si accorgerebbe di nulla, visto il buio. Invece mi ritrovo a fissare quel mega pisello, come incantato. Non è di sicuro il primo che vedo, a parte il mio: ma, forse perché sono stanco o perché la voglia è tanta, la mia mano si muove da sola e comincio anche io a masturbarmi.
Non credevo di avere un’erezione così velocemente, visto che non sono al massimo: invece bastano poche carezze per trovarmelo già duro, come nelle migliori occasioni. E il camionista sembra voler approfittare: continua ad accarezzarsi con la mano destra, mentre allunga la sinistra verso il mio uccello.
Me lo prende in mano con decisione, spostando la mia mano, e sembra volerne saggiare la forma e la dimensione: poi inizia a fare su e giù. Non credevo che la mano di un uomo potesse essere così piacevole, tanto che l’erezione cresce ancora nelle sue mani. Forse dovrei ricambiare il piacere, ma mi sembra di essere paralizzato, quindi mi limito a godermi il momento.
Che però dura davvero poco: sarà l’astinenza o il fatto di fare qualcosa di completamente nuovo per me, ma in pochi minuti vengo. Un orgasmo rapido, ma non per questo meno intenso: si vede dalla quantità di sperma con cui riempio la mano del camionista. Che mi spreme l’uccello fino all’ultima goccia e poi mi guarda, in attesa di qualcosa.
Ho visto altri uccelli, ma non ne ho mai toccato uno, nemmeno per provare: ora però mi sento in dovere di ricambiare il favore. Quindi allungo la mano verso il suo cazzo, che è decisamente duro: ma lui non sembra gradire la mia indecisione, quindi me la afferra e la piazza direttamente sulla cappella.
È tanto grosso che quasi fatico a cingerlo con una sola mano: inizio a muoverla su e giù, seguendo il ritmo che piace di solito a me. E anche al mio occasionale compagno non sembra dispiacere, visto che si lascia scappare un sospiro soddisfatto. So come farmi una sega, ma farlo a un altro è totalmente differente: e decisamente molto eccitante. Tanto che dopo qualche minuto ci prendo gusto a far scorrere la mano e a sentire il suo uccello che si gonfia sempre di più.
Sto chiedendomi quanto ci metterà a venire quando il camionista fa un’altra mossa inaspettata: mi afferra la testa e la spinge verso il suo uccello. Potrei ribellarmi: non lo temo e non mi sembra armato. Ma non lo faccio: anzi oppongo una resistenza minima, prima di trovarmi in ginocchio davanti a quell’affare enorme.
Non so se riuscirò a prenderlo in bocca, vista la dimensione, ma ci provò: in effetti fatica a entrare, anche perché non ho assolutamente idea di come fare un pompino, ma cerco di succhiarlo e di stare attento ai denti, che mi danno fastidio da morire. Anche se non sono così esperto il camionista sembra gradire: la mano sulla testa accenna a una carezza tra i capelli e mi da il ritmo, senza spingere troppo.
Vado avanti per qualche minuto a gustarmi quel cazzo: sono talmente eccitato che mi sta diventando di nuovo duro. Non credevo potesse piacermi così, ma cerco di fare del mio meglio. E funziona: perché sento il camionista che comincia a muovere il bacino, spingendo sempre più forte e sempre più in fondo il suo uccello nella mia gola. In teoria dovrei rilassare la bocca, ma non ci riesco e sento gli occhi che mi si riempiono di lacrime.
Cerco di tirarmi indietro, perché mi sembra di soffocare: ma il camionista me lo impedisce, non vuole che rovini il suo gioco. Sento la presa della sua mano farsi più forte e lo sento che mi tiene ferma la testa, in modo che non possa scappare mentre continua a scoparmi la bocca.
Irrigidisco la mascella, ma è ancora peggio: quindi cerco di calmarmi e spero che finisca presto. Le mi preghiere sono esaudite: dopo un colpo più forte degli altri il camionista si irrigidisce e poi tira fuori il cazzo dalla mia bocca. Ha avuto pietà, forse per la paura che soffocassi. Sento il primo schizzo sul viso e chiudo gli occhi immediatamente: bastano pochi secondi perché sento il volto completamente coperto da schizzi di sperma, che probabilmente è arrivato anche sui capelli e sulle spalle.
Apro gli occhi e vedo il camionista che si chiude la zip dei pantaloni, per uscire dal bagno con un sorriso soddisfatto.
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