Appuntamento al buio – Racconto Gay

Le app di dating non sono male per fare nuove conoscenze: e anche qualche scopata, pur da uomo sposato come sono. Per fortuna mia moglie non ha sospetti: oppure finge di non averli per quieto vivere.

Sono impegnato alla ricerca di una possibile compagnia quando ricevo una notifica: di un ragazzo, giovane e belloccio, almeno così sembra dalle foto. Strano, perché io cerco donne, ma decido di sentire cosa ha da dire.

Mi propone un incontro a tre, con una sua amica curiosa di provare: siamo tutti impegnati, quindi la discrezione è d’obbligo. Ci diamo appuntamento per un caffè: se ci trovassimo, loro hanno già prenotato un residence.

Riesco a liberare il successivo pomeriggio dagli impegni lavorativi e raggiungo il luogo dell’appuntamento. Il caffè è veloce, giusto per vederci e capire se è il caso di proseguire: come dalle foto lui è un bel ragazzo, lei una donna più matura, ma ancora niente male.

Saliamo nell’appartamento: piccolo, pulito, perfetto per una scopata discreta. Passo in bagno per rinfrescarmi e mi avvio verso la camera da letto. Sul letto c’è solo lui, completamente nudo, mentre la donna si è sistemata sulla poltrona, anche lei senza più vestiti addosso. Mi chiedo come dovrei muovermi?

“Perché non iniziate voi? Mi eccita da morire veder giocare gli uomini!”

Questo non era nei patti: quindi potrei semplicemente andarmene. Oppure restare e provare: in fondo ho sempre sentito dire che gli uomini sono meglio delle donne per fare i pompini. 

Decido di accettare la sfida: non sarà un uomo nudo che me lo vuole succhiare a fermarmi. Quindi mi spoglio, mettendo in mostra la mia dotazione: che attira gli sguardi fin da quando ero un ragazzino e anche questa volta non mi delude. La lei sembra interessata, il ragazzo ancora di più.

Mi siedo sul letto e comincio ad accarezzarmi, guardano la lei che si mette comoda sulla poltrona: decisamente così mi riesce meglio. Passano pochi secondi che la mia mano viene sostituita da quella del ragazzo: morbida al punto giusto e grande tanto da contenere tutto il mio uccello.

Sa masturbare bene e vedo la lei che sorride e gli fa cenno verso il mio uccello: il ragazzo obbediente si piega e lo prende in bocca. Una pompa divina: sa usare labbra e lingua come non mi era mai capitato di sentire. Lo lascio fare e mi viene naturale accarezzargli i capelli: magari più tardi gli stringerò la testa, giusto per fargli capire chi è l’uomo qui.

“Ora tocca a te, non vorrai lasciarlo senza niente.”

Il tono della donna è malizioso, ma anche perentorio: se voglio sperare in qualcosa da lei, mi sa che dovrò obbedire. Allungo la mano verso il cazzo del ragazzo e mi faccio scappare un verso di sorpresa: sarà pure magro, ma ha un affare davvero lungo. E dritto. Un bel cazzo davvero.

Provo una carezza incerta: poi, in fondo, è come farmi una sega, solo da una posizione diversa. Intanto lui ha smesso il pompino e mi guarda, in attesa. Probabilmente si aspetta qualcosa di più, ma non so se lo avrà.

La donna si alza dalla poltrona e mi si avvicina: mi prende la testa tra le mani e la spinge decisa verso l’uccello del ragazzo. Vabbè, alla fine mi piego: tanto non lo verrà a sapere nessuno.

Inizio a succhiare, un po’ svogliato, ma lo trovo piacevole: sento che il mio cazzo è di nuovo duro. Il ragazzo gradisce e mette le mani al posto di quelle della donna, spingendomi sempre più in basso la testa e sempre più a fondo in gola il suo uccello. Magari così facciamo prima, anche perché mi sembra di soffocare.

Nel frattempo, grazie alla braccia lunghe che si ritrova, sento la sua mano che mi accarezza il culo, fino a infilarsi tra le natiche. Comincia a stuzzicarmi il buco e mi fa venire strani pensieri: sarebbe bello sentire quel cazzone dentro.

Ancora qualche pompata poi il ragazzo si ferma e me lo tira fuori: non mi sono nemmeno accorto che la donna è tornata sulla sua poltrona. Mi sembra di essere stordito, tanto che rimango in ginocchio sul letto, in attesa di capire cosa succede.

Non lo vedo ma lo sento: il ragazzo apre la busta di un profilattico e sicuramente se lo mette. Poi sento un dito bagnato sul mio buco: lubrificante in quantità, che viene seguito dalla punta del suo uccello, che comincia a premere per entrare.

Vorrei dirgli di smetterla, ma il mio cazzo gradisce moltissimo: è duro da impazzire, tanto che comincio a masturbarmi, sperando di avere un po’ di sollievo. Il ragazzo spinge, prima delicatamente, poi entra con un colpo secco: il dolore è davvero tanto, per fortuna rimane fermo per un po’ forse per farmi abituare alla sua presenza.

Ma si tratta di poco: sento la donna che lo incita ad andare avanti e lui spinge. E al dolore si sostituisce presto il piacere. Le spinte sono ritmate ma non troppo forti: sento il suo uccello che entra ed esce e il mio culo che si fa sempre più accogliente. 

Mi accarezzo sempre più veloce, finché il ragazzo non si piega su di me e me lo prende in mano, riprendendo la sega interrotta prima. L’insieme delle spinte e della sua mano è qualcosa di incredibile, non mi sembra di aver goduto mai così tanto. E non sono ancora venuto.

In realtà non manca molto: come non manca molto al ragazzo, perché sento che spinge più forte e che ogni tanto perde il ritmo. Mi lascio andare e spruzzo tutto il letto, con una sborrata che sembra non voler finire mai.

Sento il ragazzo che si ferma e l’uccello che si contrae nel mio sfintere: dal gemito è venuto anche lui, quasi mi dispiace che abbia messo il preservativo, mi sarebbe piaciuto essere riempito tutto.

Si accascia su di me e io mi lascio andare sul letto: sento la donna che ride, mentre ci chiede se siamo pronti a un secondo round.

Se ti è piaciuto questo racconto erotico, puoi leggere anche: