La sauna non è la mia passione: ma questa volta ho un buon motivo per andarci. Mia moglie mi pensa al lavoro, mentre mi sono preso mezza giornata. La borsa è quella della palestra, quindi non desta sospetti. Ho raccolto tutte le informazioni e ho scelto una sauna abbastanza lontana da casa e dall’ufficio, per essere ulteriormente tranquillo.
Entro e mi registro: in effetti non è molto diversa dalle classiche saune. A parte che la clientela è solo maschile. Riesco a vedere uomini di tutte le età: chissà quanti di loro hanno mentito alla loro donna per essere qui. Ci sono anche ragazzi molto giovani, direi nordafricani: in rete mi hanno detto di stare attenti, perché di solito sono marchettari.
Mi spoglio, rimanendo solo con l’asciugamano, e mi dirigo all’interno della sauna: gli uomini che ci sono sembrano volersi rilassare, complice anche il calore, qualcuno chiacchiera e qualcuno si tocca, sotto l’asciugamano. Forse l’atmosfera si deve ancora scaldare.
“Sei nuovo qui?”
Me lo chiede un ragazzo che avrà forse qualche anno meno di me, sui quaranta: un bel fisico e un bel viso, sento subito il brivido dell’eccitazione salirmi dentro.
“Sì, non ci sono mai stato.”
“E sei nuovo anche in altro senso?”
Lo dice con un mezzo sorriso: vorrei mentire, dire che non è la prima volta, ma forse è meglio essere onesti. E allora mi limito ad annuire. Il sorriso diventa decisamente più malizioso.
“Ti piace? Perché non mi fai vedere il tuo?”
Mentre parla si apre l’asciugamano, mettendo in mostra un cazzo bello e liscio: proprio come quelli che vedo nei film, davanti a cui mi masturbo la notte, quando mia moglie finalmente dorme.
Vinco la timidezza e mi apro l’asciugamano: il mio uccello è decisamente meno imponente, anche se mi sono ricordato di depilarlo. Sperando che qualcuno voglia prenderlo in bocca. Anche se la voglia adesso è di succhiare, a cominciare da quel cazzo bellissimo.
“Perché non lo prendi un po’ in bocca: si vede che ne hai voglia?”
Il ragazzo mi dice così e si avvicina, sventolando l’uccello sotto il mio naso: non resisto e prima inizio a toccarlo con una mano, poi con tutte e due. È la prima volta che tocco il cazzo di un altro: e mi piace, anche perché sotto le mie mani mi sembra che diventi bello duro.
Ma il ragazzo vuole qualcosa di più: e comincia ad avvicinare il cazzo alla mia bocca, muovendo il bacino. Lascio che lo strofini sulle labbra poi, obbediente, apro la bocca e me lo lascio infilare dentro. Ha un sapore e un profumo delizioso, di maschio: proprio quello che cercavo.
Inizio a succhiarlo piano: in fondo, non l’ho mai fatto. E il ragazzo sembra paziente, si limita a poggiare una mano sulla mia testa, per dirigere leggermente il movimento. Mi godo il momento, con il cazzo che diventa sempre più duro, che mi riempie la bocca e che, mi sembra, inizia a bagnarsi sulla punta.
Sento rumore intorno: il nostro spettacolo ha attirato altri curiosi: qualcuno si limita a guardare, mentre altri si stanno già menando l’uccello. In pochi minuti sono circondato da cazzi, come non avevamo mai sperato possibile.
“Hai una bella bocca, perché non la fai provare anche agli altri?”
Il ragazzo mi solleva la testa: a questo punto potrebbe chiedermi qualsiasi cosa e io la farei. A fatica mi stacco dal suo cazzo, dopo avere dato una leccata fino alle palle e mi guardo in giro. Non mi danno molto tempo per decidere, perché subito un uomo, con la pancia e sulla cinquantina, me lo mette davanti alla bocca.
“Dai succhia che ti piace.”
Ha un cazzo non tanto lungo, ma molto largo: devo aprire bene la bocca per farlo entrare tutto e devo stare attento a non stringere con i denti. Il tipo non è così paziente e comincia presto a spingere con il bacino, come a scoparmi la bocca, mentre mi tiene ferma la testa tra le mani.
Il suo sapore è diverso, più forte e intenso: ma quel movimento, unito alla dimensione, rischia di soffocarmi: quando mi sente tossire mi lascia la testa e posso finalmente farlo uscire dalla bocca e respirare.
“Hai anche le mani, perché non ci fai sentire come ci fai una sega?”
Non so chi lo dice, non riesco a capire nella confusione di uccelli che mi sventolano davanti. Ma decido di obbedire: ne prendo in bocca un altro, mentre con le mani cerco altri due da soddisfare.
In bocca e in mano si alternano vari uomini, anche se non faccio godere nessuno: sembra si fermino giusto un attimo prima, come per un tacito accordo. Non so per quanto vado avanti così, finché non sento di nuovo la voce del ragazzo.
“Dai finisci quello che hai iniziato…e facci vedere che ti piace.”
Mi rimetto in bocca quel cazzo favoloso e, visto che ho le mani libere, comincio a masturbarmi: sento che sarà una cosa breve, sono tanto eccitato che potrei venire quasi senza toccarmi.
Questa volta il ragazzo è meno delicato: inizia subito a scoparmi la bocca, con spinte sempre più decise. Non posso spostarmi, perché mi stringe forte la testa, ma non mi dispiace. Intorno sento gemiti e urla, mentre mi rendo conto che gli altri uomini sono sempre più vicini, e si preparano a venire. Tutti insieme.
Il ragazzo da una spinta più forte, quasi mi soffoca, poi sento la gola che si riempe di sperma caldo: è il segno. Da una parte e dall’altra vengo schizzato dallo sperma di tutti quelli che ho intorno, che mi regalano una doccia calda di crema, la sento che cola ovunque. Anche dal mio uccello, perché quel regalo finale è stato perfetto per farmi venire, con qualche semplice carezza.
Il ragazzo mi lascia il cazzo in bocca per un po’, il tempo di sentirlo diventare flaccido, poi mi accarezza i capelli, quasi a volermi ringraziare. E mi lascia in ginocchio, mentre mi godo ancora quel momento di piacere, sognando di essere di nuovo circondato da cazzi.
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