Prima o poi, chi si avvicina al mondo del BDSM sente parlare dei play party. Se ne discute nei forum, nei gruppi Telegram o negli ambienti fetish, ma raramente qualcuno spiega davvero cosa succede in questi eventi o come ci si prepara per partecipare.
L’idea di una serata dedicata al gioco e alla libertà erotica incuriosisce molti, ma spesso genera anche dubbi: che tipo di persone ci vanno? È tutto aperto o ci sono regole da seguire? Serve un invito? E soprattutto, quanto è sicuro per chi partecipa la prima volta?
In questo articolo proveremo a rispondere a queste domande, raccontando in modo chiaro e realistico come nascono i play party BDSM, come funzionano, dove si trovano e quali regole ne garantiscono il rispetto e la sicurezza. Una guida pensata non per alimentare fantasie, ma per offrire informazioni concrete a chi vuole conoscere questo mondo senza pregiudizi.
Un play party è, in poche parole, una tipologia di eventi BDSM in cui persone interessate al mondo BDSM si ritrovano per vivere le proprie dinamiche di gioco in un contesto sicuro, regolato e condiviso.
Non è un’orgia, né una festa aperta a chiunque voglia “provare qualcosa di diverso”. È piuttosto un momento di incontro dove dominanti, sottomessi, switch e curiosi si muovono all’interno di spazi strutturati, nel pieno rispetto del consenso reciproco.
Ogni play party BDSM è diverso dall’altro. Alcuni si tengono in locali attrezzati, con aree gioco e zone relax ben separate, altri in spazi privati accessibili solo su invito. In ogni caso, tutto si svolge sotto la supervisione di organizzatori e figure di riferimento — spesso chiamati Dungeon Monitor — che si occupano di mantenere un clima sicuro e di intervenire in caso di comportamenti scorretti.
Durante la serata si possono osservare o vivere scene di dominazione, bondage, spanking, giochi di ruolo o momenti di semplice socialità. C’è chi partecipa attivamente e chi preferisce restare spettatore, ed entrambe le scelte sono perfettamente legittime. Nessuno è obbligato a fare nulla: l’idea stessa del play ruota intorno alla libertà e al rispetto dei propri limiti.
In molti casi l’evento segue un programma preciso: apertura, accoglienza, briefing sulle regole, inizio delle attività e chiusura. Questo permette di mantenere ordine e di garantire a tutti un’esperienza serena. Anche se l’atmosfera può sembrare trasgressiva, la realtà è che la disciplina e la comunicazione contano più di qualsiasi gesto fisico.

Chi partecipa a un play party BDSM scopre subito che non si tratta di feste caotiche o prive di controllo. Al contrario, l’atmosfera è ordinata, rispettosa e regolata da norme precise, note a tutti i partecipanti. Ogni gesto, parola o interazione si basa su un principio cardine: il consenso.
Nulla avviene senza un accordo chiaro tra le persone coinvolte, e ogni pratica deve essere interrotta immediatamente se qualcuno lo richiede.
Nel BDSM questo concetto viene riassunto in due sigle fondamentali:
Entrambe indicano la stessa cosa: ogni interazione deve essere consapevole, sicura e rispettosa dei limiti personali.
Come nei locali scambisti più seri, anche nei play party vigono regole ferree di comportamento, pensate per mantenere un clima di serenità, fiducia e sicurezza. L’etichetta non è un insieme di formalità, ma una garanzia per chi partecipa.
Ecco le regole di base:
Oltre alle regole comportamentali, ogni locale o evento stabilisce limiti precisi sulle pratiche BDSM consentite. Generalmente sono ammesse le dinamiche più comuni — bondage, spanking, dominazione psicologica, giochi di ruolo, controllo sensoriale — mentre pratiche estreme o potenzialmente degradanti come scat play, urofilia o degradation play sono vietate nella quasi totalità dei casi.
Un’altra regola fondamentale riguarda la comunicazione. Nei play party BDSM è buona norma presentarsi con discrezione, parlare in modo educato e usare — se lo si desidera — un nickname per preservare l’anonimato.
Accettare un “no” senza insistere è segno di maturità e rispetto: piccole attenzioni che distinguono un ambiente sano da uno tossico.
L’obiettivo non è impressionare, ma creare fiducia. È questo che rende il BDSM un gioco di potere consapevole, non una ricerca di prevaricazione.
Ogni evento serio dispone di Dungeon Monitor o Guardian, figure esperte incaricate di vigilare sulle dinamiche e garantire il rispetto del consenso.
Il loro compito è prevenire comportamenti rischiosi o inappropriati e intervenire in caso di necessità.
Grazie alla loro presenza, anche chi partecipa per la prima volta o sceglie di osservare può vivere l’esperienza in totale tranquillità.

Uno degli aspetti che più incuriosiscono chi sente parlare di play party BDSM è l’abbigliamento. In realtà, il dress code non serve solo a creare atmosfera, ma anche a distinguere chi partecipa attivamente da chi è lì solo per curiosità.
Ogni evento ha regole proprie: alcuni richiedono un tema preciso (latex, leather, uniforme, total black), altri sono più flessibili e accettano anche look sobri ma coerenti con lo spirito della serata.
La regola generale è semplice: presentarsi curati, rispettosi e in linea con il contesto. Evita abiti casual come jeans, t-shirt o sneakers, a meno che non siano espressamente ammessi. Se è la tua prima volta e non sai cosa indossare, puoi sempre chiedere agli organizzatori o scrivere in anticipo alla pagina dell’evento: nessuno si offenderà, anzi, è segno di attenzione e rispetto.
Quasi tutti i locali offrono spogliatoi o aree riservate dove cambiarsi e prepararsi prima di entrare nella zona gioco. È consigliato portare con sé un piccolo borsone con cambio, asciugamano e oggetti personali, senza lasciare nulla incustodito.
Un minimo di preparazione pratica — dal trucco alla cura del corpo — è sempre apprezzata, soprattutto perché in questi ambienti la pulizia e l’ordine personale contano quanto l’atteggiamento.
Non serve strafare: anche un semplice abito nero, una camicia elegante o un accessorio in pelle possono bastare. L’importante è sentirsi a proprio agio, perché la sicurezza in sé stessi è parte del linguaggio del BDSM.

Arrivare per la prima volta a un play party BDSM può mettere un po’ d’ansia, anche per chi si considera aperto e curioso. È una sensazione del tutto normale: tutti, prima o poi, hanno varcato quella porta per la prima volta senza sapere esattamente cosa li aspettava.
Per molti, il passo precedente è stato partecipare a un munch BDSM, incontri informali in bar o ristoranti dove la comunità si conosce e si confronta in modo rilassato. Proprio grazie ai munch, molti principianti riescono a fare il salto verso i play party BDSM già avendo compreso le regole di base, il linguaggio e l’importanza del consenso.
All’ingresso di un evento, l’atmosfera è spesso più tranquilla del previsto. Gli organizzatori accolgono i partecipanti, spiegano le regole principali e indicano dove cambiarsi o lasciare gli effetti personali. In molti casi, la serata inizia con un breve briefing o con un giro di presentazioni, per rompere il ghiaccio e favorire un clima di fiducia.
Il consiglio migliore per chi è nuovo è osservare senza fretta. Guardare, ascoltare, capire i ritmi e i gesti. Nessuno è obbligato a partecipare subito: si può anche solo assistere alle scene, familiarizzare con l’ambiente e percepire le dinamiche tra Dominanti e sottomessi.
Chi è più esperto riconosce i neofiti e, nella maggior parte dei casi, li accoglie con discrezione, spiegando cosa accade o rispondendo a eventuali domande.
Le prime impressioni possono essere intense — luci soffuse, suoni, gesti di potere — ma presto ci si accorge che tutto è regolato, rispettoso e sicuro. Nessuno forza nulla, e dire “no” resta sempre un diritto assoluto.
Il modo migliore per vivere la prima esperienza è lasciarsi guidare dalla curiosità, non dalla pressione di “dover fare qualcosa”. C’è chi impiega una serata solo per osservare e chi, invece, trova subito una connessione autentica con qualcuno con cui condividere il gioco. Entrambe le esperienze sono valide: nel BDSM, non esiste un modo “giusto” di partecipare, ma solo quello che ti fa sentire libero, consapevole e rispettato.
La scena BDSM italiana è molto più viva di quanto si pensi, ma resta volutamente discreta e selettiva.
I play party BDSM non vengono mai pubblicizzati apertamente: per partecipare serve informarsi attraverso canali affidabili, e in molti casi, essere iscritti ai locali BSDM che ne organizzano l’accesso.
Ecco quindi una panoramica dei principali play party BDSM periodici attivi in Italia, per chi desidera scoprire dal vivo dove il piacere incontra la disciplina e la fiducia diventa gioco.

Partecipare a un play party BDSM può essere un’esperienza emozionante, ma anche impegnativa se non si conosce ancora bene l’ambiente. Serve preparazione, rispetto delle regole e soprattutto la consapevolezza di ciò che si sta cercando.
Molte persone, prima di partecipare a una serata pubblica, scelgono di vivere le prime esperienze in modo privato con una Mistress professionista. È un modo sicuro per imparare le dinamiche del gioco, capire i propri limiti e arrivare più preparati a un evento reale.
Se non sai con chi andare o vuoi avvicinarti a questo mondo con la guida di chi ha esperienza, puoi consultare gli Annunci di Mistress in Italia presenti su Mistress Advisor. Troverai dominatrici attive in ogni regione, con profili verificati, recensioni autentiche e disponibilità a introdurre i nuovi adepti al BDSM in modo rispettoso e consapevole.
Entrare in questo universo non significa improvvisare, ma affidarsi a chi lo vive ogni giorno con passione e professionalità.
No. Molti play party BDSM accolgono anche single, sia uomini che donne. L’importante è presentarsi con rispetto e senza aspettative: l’obiettivo non è “trovare qualcuno”, ma vivere un’esperienza condivisa in modo consapevole. Alcuni eventi, però, riservano l’ingresso alle coppie o alle donne singole, quindi è sempre bene informarsi in anticipo.
Assolutamente sì. Osservare è parte integrante dell’esperienza, soprattutto per chi è alla prima volta. Nessuno è obbligato a giocare o a partecipare attivamente. Spesso i neofiti scelgono di assistere per capire meglio dinamiche, linguaggi e limiti.
Dipende dal tipo di evento. I play party pubblici nei locali hanno di solito un costo d’ingresso, simile a quello di una serata in club privato, mentre quelli su invito possono prevedere un contributo più alto, legato alle spese di organizzazione e sicurezza. Diffida da chi chiede cifre esagerate senza spiegazioni chiare.
Ogni evento ha le proprie modalità. Alcuni richiedono una registrazione online o un contatto diretto con gli organizzatori, altri sono aperti ma con controllo all’ingresso. In generale, presentarsi senza preavviso non è consigliato: è meglio scrivere prima per chiedere informazioni.
Non necessariamente. Alcuni play party BDSM lo chiedono solo per mantenere un equilibrio tra i partecipanti, ma non è obbligatorio. Molte persone preferiscono scoprirlo o definirlo con calma, man mano che si sentono a proprio agio.