OnlyFans è diventata in pochi anni uno dei simboli della creator economy: nel 2024 ha superato i 7,2 miliardi di dollari di transazioni, con oltre 5,8 miliardi redistribuiti ai creator. A prima vista, sembrerebbe un modello vincente per chiunque voglia monetizzare contenuti online.
La realtà, però, è molto più complessa. Dietro ai numeri da record si nasconde un sistema che concentra i guadagni nelle mani di una piccolissima élite, lasciando la maggioranza delle creator con introiti minimi. A questo si aggiungono rischi spesso sottovalutati: dalla gestione fiscale e legale, fino ai leak dei contenuti, alle conseguenze sulla privacy e all’impatto psicologico di un lavoro costantemente esposto.
In questo articolo analizziamo i principali rischi di OnlyFans per le creator, offrendo una panoramica completa e basata su dati concreti, utile a chi sta pensando di aprire un profilo o vuole capire meglio le sfide reali dietro la piattaforma.
Uno dei rischi di OnlyFans più delicati per le Creator Italiane è la diffusione non autorizzata dei propri contenuti. Anche se la piattaforma offre alcuni strumenti di tutela, basta che un singolo abbonato scarichi un video o una foto perché questi finiscano rapidamente su siti pirata, forum fetish o canali Telegram dedicati a OnlyFans.
Questo fenomeno compromette non solo la privacy della creator, ma anche i suoi guadagni, riducendo il valore dell’abbonamento e alimentando un mercato parallelo basato sulla condivisione illecita.
A meno che non ci si limiti a vendere solo foto dei piedi, chi sceglie di produrre materiale più esplicito deve mettere in conto il rischio reale di pirateria digitale e adottare strategie di tutela, come watermark, monitoraggio periodico e segnalazioni automatiche di violazione.
Negli ultimi anni si sono sviluppati diversi strumenti per monitorare e contrastare la pirateria. Oltre ai tradizionali servizi DMCA, che permettono di richiedere la rimozione dei materiali rubati, esistono soluzioni più avanzate come quelle offerte da piattaforme specializzate – ad esempio Ceartas, che sfrutta l’intelligenza artificiale per individuare e segnalare in tempo reale la presenza di contenuti piratati su decine di milioni di siti. Non si tratta di un sistema infallibile, ma rappresenta un passo avanti importante rispetto al monitoraggio manuale, spesso lento e inefficace.
Per una creator, la scelta è quindi tra convivere con il rischio dei leak oppure investire in strumenti di protezione attiva che possano ridurre la diffusione non autorizzata e salvaguardare la propria immagine professionale.

Uno degli aspetti più sottovalutati dai creator di OnlyFans riguarda la fiscalità.
Dal 2023 la direttiva europea DAC7 ha introdotto l’obbligo per tutte le piattaforme digitali di comunicare automaticamente i guadagni dei propri iscritti alle autorità fiscali nazionali. Questo significa che i redditi generati su OnlyFans vengono segnalati direttamente all’Agenzia delle Entrate alla fine di ogni anno fiscale, rendendo impossibile “nascondere” le entrate e aumentando i controlli su chi non le dichiara correttamente.
In Italia, oltre all’obbligo di apertura di una partita IVA per coloro i quali svolgono l’attività di creator OnlyFans in modo abituale, esiste anche una normativa particolare: per i redditi derivanti dalla produzione di contenuti pornografici può essere applicata una forma di imposizione aggiuntiva del 25%, spesso chiamata in maniera informale sovrattassa etica. L’obiettivo è scoraggiare attività considerate “a rischio” o non in linea con la morale pubblica, ma nella pratica rappresenta un aggravio fiscale che riduce in maniera significativa i margini delle creator.
E da qui viene uno dei rischi di OnlyFans più subdolo: lavorare mesi interi per poi dover consegnare allo Stato la metà di ciò che si è guadagnato, senza ricevere in cambio nessuna tutela.
Da qui nasce uno dei rischi di OnlyFans più subdoli: lavorare per mesi, investendo tempo, energie e denaro nella propria immagine, per poi dover versare allo Stato quasi metà di ciò che si è guadagnato, senza ricevere in cambio alcuna tutela reale — né previdenziale, né legale, né professionale.
Per questo motivo, molte creator con profili di successo scelgono di trasferire la propria residenza fiscale in paesi più competitivi e meno ipocriti, dove la tassazione sui redditi digitali è più leggera e priva di penalizzazioni morali. Romania, Repubblica Ceca e Ungheria sono oggi tra le mete più gettonate, trasformatesi in veri e propri hub europei per la produzione di contenuti OnlyFans, grazie a normative più chiare e meno punitive verso chi lavora nel settore adult.
In ogni caso, restare aggiornati sul quadro normativo e affidarsi a un commercialista specializzato resta la strategia più prudente. Gli errori fiscali o le sottovalutazioni possono infatti generare sanzioni e accertamenti molto più pesanti dei benefici immediati di una gestione improvvisata.

Un altro tra i rischi di OnlyFans spesso sottovalutati riguarda la stabilità dell’account. Le policy della piattaforma sono spesso vaghe e poco trasparenti, lasciando spazio a ban o sospensioni improvvise anche senza motivazioni chiare.
Per una creator, questo può significare ritrovarsi da un giorno all’altro esclusa dalla piattaforma, senza possibilità di riaprire un profilo e, soprattutto, senza accesso immediato ai guadagni già maturati. In molti casi OnlyFans trattiene infatti le somme non ancora prelevate, causando un danno economico diretto. È per questo che molte creator scelgono di prelevare i fondi appena disponibili, per ridurre l’esposizione a rischi improvvisi.
In caso di ban definitivo, l’unica soluzione è trasferirsi su piattaforme alternative a OnlyFans come Fansly, LoyalFans, Fanvue o AdmireMe, che però restano meno conosciute del colosso britannico. Questo comporta una certa resistenza da parte degli utenti, meno propensi a creare nuovi account o inserire nuovamente i dati di pagamento, rendendo più difficile ricostruire rapidamente la fanbase.
A tutto ciò si aggiunge il tema dei chargeback, ovvero i rimborsi forzati richiesti dagli utenti alle proprie banche dopo l’acquisto di contenuti. Anche se la transazione era regolare, il provider di pagamento può restituire l’importo all’acquirente, scalandolo dal saldo del creator. In pratica, la creator perde sia il denaro che il contenuto già consegnato, senza possibilità concreta di difesa.
Il risultato è che affidarsi unicamente a OnlyFans comporta sempre un certo grado di precarietà: profili a rischio di chiusura, guadagni sospesi o revocati, regole mutevoli e poca tutela reale. Per questo molte professioniste scelgono di diversificare le fonti di reddito, costruendo presenza anche su altri siti e canali indipendenti, così da mantenere il controllo sulla propria attività e sulla propria community.

Gestire un account OnlyFans non significa semplicemente caricare qualche foto o video: dietro c’è un lavoro quotidiano che richiede costanza, creatività e competenze trasversali. Bisogna produrre contenuti con regolarità, promuovere il profilo su più canali social, rispondere ai messaggi degli abbonati e gestire gli aspetti fiscali, senza contare l’ansia legata alla concorrenza e al rischio di perdere iscritti. Questa mole di impegni rende difficile vivere serenamente dell’attività, soprattutto se affrontata da sole.
A complicare ulteriormente il quadro c’è la forte instabilità economica del settore.
Nonostante sui social circolino storie di guadagni stellari, la realtà è molto diversa: secondo uno studio di Variety, le creator OnlyFans guadagnano in media circa 1.300 dollari l’anno, una cifra che non garantisce né indipendenza economica né sicurezza sul lungo periodo.
Uno dei rischi di OnlyFans più concreti è quindi quello di lavorare costantemente, produrre contenuti ogni giorno e investire tempo, energia e denaro, per poi scoprire di guadagnare poco più di quanto farebbe una commessa part-time.
Solo una piccola percentuale di creator riesce davvero a costruire un’attività stabile e profittevole, e quasi sempre questo accade grazie a un approccio professionale e strategico: pianificazione dei contenuti, branding coerente, presenza multi-piattaforma e una gestione fiscale e contrattuale consapevole.
Per questo molte creator scelgono di collaborare con un’agenzia specializzata in OnlyFans, che offre supporto strategico e operativo. Lavorare con un’agenzia ha naturalmente un costo, ma consente di accedere a competenze specifiche in marketing, gestione dei contenuti, branding e customer care che da sole sarebbero difficili da sviluppare. Disporre di un team significa poter delegare le attività più tecniche e concentrate, liberando tempo ed energie per la produzione creativa e aumentando le probabilità di ottenere risultati concreti e sostenibili nel tempo.
In un settore competitivo e in continua evoluzione, affrontare il percorso senza un supporto professionale significa spesso rimanere confinati in guadagni instabili e margini ridotti. Un approccio strutturato, invece, può trasformare un’attività incerta in una vera carriera digitale.

Tra i rischi di OnlyFans più sottovalutati c’è quello legato alla permanenza dei contenuti online. Una volta pubblicata una foto o un video, diventa praticamente impossibile eliminarli completamente dal web: non puoi mai avere la certezza che qualcuno non li abbia scaricati, salvati o ripubblicati altrove — magari su forum privati, canali Telegram o siti non indicizzati da Google.
Anche se la piattaforma mette a disposizione strumenti di segnalazione e anche se esistono servizi che permettono di inviare richieste DMCA per rimuovere o deindicizzare i contenuti pirata, la realtà è che una volta che un file entra in rete, può restarci per sempre. Copie, screenshot e archiviazioni automatiche continuano a circolare, spesso in spazi digitali impossibili da monitorare.
Questo rappresenta uno dei rischi di OnlyFans più gravi a lungo termine: ogni contenuto caricato può diventare parte di una traccia digitale permanente, potenzialmente visibile anche anni dopo. Per chi lavora o studia in altri ambiti, o per chi in futuro decidesse di abbandonare la piattaforma, le conseguenze sulla reputazione personale o professionale possono essere significative.
Per questo è fondamentale un principio semplice ma imprescindibile: ciò che pubblichi su Internet resterà online, in qualche forma. Né pseudonimi, né profili anonimi, né misure di sicurezza possono garantire una cancellazione totale. Prima di condividere qualsiasi contenuto, è necessario valutare con consapevolezza quanto si è disposti a rendere pubblico, per sempre.

La crescente complessità del lavoro su OnlyFans ha favorito la nascita di centinaia di agenzie che promettono guadagni rapidi, crescita esponenziale e gestione completa dell’account. Non tutte, però, sono realmente qualificate o trasparenti.
Affidarsi a un’agenzia improvvisata comporta rischi significativi: contratti poco chiari, percentuali eccessive sui guadagni, strategie di marketing inefficaci o addirittura violazioni delle policy della piattaforma che possono portare a ban permanenti.
In alcuni casi, le agenzie meno professionali delegano la gestione degli account a chatter sottopagati e non formati, con risultati controproducenti: conversazioni robotiche, scarsa cura nella comunicazione e perdita di fiducia da parte dei fan. Ancora più grave è il rischio di cessione del controllo completo dell’account: molte creator hanno denunciato difficoltà a riottenere l’accesso ai propri profili o ai fondi accumulati dopo rapporti di collaborazione finiti male.
Per questo motivo, valutare attentamente l’affidabilità di un’agenzia è fondamentale. Affidarsi a una delle migliori agenzie OnlyFans è l’unico modo per ottenere risultati tangibili e sostenibili nel tempo, evitando così uno dei rischi di OnlyFans più subdoli. Prima di firmare, è sempre consigliabile leggere con attenzione ogni clausola del contratto, verificare referenze e recensioni, e soprattutto mantenere il pieno controllo sugli accessi e sui pagamenti.

OnlyFans non è una scorciatoia verso guadagni facili, ma un ecosistema complesso che espone chi lo utilizza a diversi rischi concreti — fiscali, legali, reputazionali e psicologici.
Questi rischi di OnlyFans, spesso sottovalutati, vanno dalla tassazione elevata e poco tutelante alla possibilità di ban improvvisi, dalla diffusione non autorizzata dei contenuti fino allo stress derivante dall’esposizione continua online.
Non devono però spaventare, ma spingere a un approccio più professionale e consapevole. Chi desidera trasformare questa attività in un lavoro stabile deve investire su informazioni corrette, tutela legale, gestione fiscale accurata e diversificazione delle fonti di reddito — ad esempio affiancando piattaforme alternative o canali privati di monetizzazione.
Solo affrontando i rischi di OnlyFans con strategia e preparazione è possibile costruire una carriera sostenibile, preservando la propria libertà creativa e ottenendo il massimo da una piattaforma che, se gestita con metodo, può davvero offrire opportunità concrete e durature.
No. Anche se rimuovi un post dalla piattaforma, copie e condivisioni non autorizzate possono continuare a circolare online. È bene valutare con attenzione cosa si decide di pubblicare, perché l’impronta digitale è permanente.
Sì. Ban e blocchi dei pagamenti non sono rari su OnlyFans e possono avvenire anche senza spiegazioni dettagliate. In questi casi, i guadagni non ancora prelevati rischiano di restare congelati o persi.
Con la direttiva europea DAC7, i dati dei guadagni vengono trasmessi direttamente dall’azienda alle autorità fiscali. L’Agenzia delle Entrate può incrociare queste informazioni con la tua dichiarazione dei redditi e contestarti evasione. La legge consente controlli fino a 6 anni a ritroso, con sanzioni e interessi molto pesanti.
Il denaro dell’acquisto viene restituito alla banca del cliente e scalato direttamente dal saldo della creator, anche se il contenuto è già stato consegnato. In pratica perdi sia i soldi che il materiale inviato, senza possibilità di recupero.
Nella maggior parte dei casi no. Se il contratto firmato prevedeva che fosse l’agenzia a ricevere in prima istanza gli incassi da OnlyFans, riottenere i fondi richiede un’azione legale lunga e costosa. Per questo motivo è fondamentale affidarsi solo ad agenzie trasparenti, leggere con attenzione ogni clausola e mantenere sempre il pieno controllo delle credenziali e dei pagamenti legati al proprio profilo.