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Rope Bunny BDSM: Chi è, Cosa Significa e Come Iniziare in Sicurezza

Nel mondo del BDSM, poche esperienze uniscono sensualità, fiducia e consapevolezza come lo shibari, l’arte giapponese del legare.
Al centro di questa pratica c’è la figura del rope bunny — non una persona passiva, ma un partner consapevole, capace di trasformare le corde in un linguaggio fatto di respiro, fiducia e abbandono controllato.

Essere un rope bunny non significa soltanto farsi legare: vuol dire entrare in contatto con sé stessi e con chi conduce la legatura, esplorando il corpo, le emozioni e il confine tra piacere e vulnerabilità.
Dietro ogni nodo si nasconde una connessione autentica, basata su sicurezza, consenso e ascolto reciproco.

In questa guida scopriremo chi è davvero il rope bunny, le diverse tipologie esistenti, come prepararsi in modo sicuro e dove imparare a praticare shibari in Italia — dai dojo ufficiali di Davide La Greca (MaestroBD) allo Yugen Studio di Milano, fino alle sessioni private con Mistress professioniste.
Un percorso completo per comprendere, con rispetto e consapevolezza, la forma più intima e raffinata del bondage.

Nota etica: Questo articolo nasce con finalità informative, per promuovere una cultura del BDSM basata su consenso, sicurezza e consapevolezza. Ogni sessione shibari deve essere svolta in modo responsabile, preferibilmente sotto la guida di persone esperte o in spazi dedicati come dojo o studi certificati.

Rope Bunny: chi è e cosa significa davvero

Nel mondo dello shibari, la figura del rope bunny è tanto affascinante quanto fraintesa.
Non si tratta semplicemente di chi “si lascia legare”, ma di chi sceglie di vivere le corde come un’esperienza sensoriale, psicologica e relazionale. Ogni legatura è un dialogo silenzioso tra due persone: chi guida (il rigger) e chi si affida (il bunny).

Dietro l’immagine estetica dei nodi e dei corpi sospesi c’è molto di più: fiducia, consapevolezza, rispetto dei limiti e capacità di abbandonarsi in modo sicuro. Lo shibari non è solo tecnica, ma un linguaggio del corpo, una forma di meditazione e connessione emotiva.

Essere un rope bunny significa mettersi in ascolto del proprio corpo e delle proprie emozioni, lasciando che le corde diventino uno strumento di esplorazione, libertà e — per chi lo desidera — anche di sottomissione consapevole.

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Le tre tipologie di Rope Bunny

Nel mondo dello shibari non esiste un solo modo di vivere le corde. Ogni bunny ha il proprio approccio, le proprie motivazioni e la propria sensibilità. Alcuni cercano emozioni intime e meditative, altri amano la dimensione estetica o performativa, altri ancora trovano nel legame fisico una forma di sottomissione consapevole.
Comprendere queste differenze è essenziale per avvicinarsi alla pratica con rispetto e consapevolezza.

Rope Bunny esperienziale

Il rope bunny esperienziale è chi vive lo shibari come esperienza sensoriale e relazionale.
Non lo fa per apparire o esibirsi, ma per entrare in contatto con sé stesso e con il rigger. Ogni legatura diventa un momento di ascolto, di fiducia e di presenza.Il corpo non deve essere “perfetto”: ciò che conta è la capacità di comunicare e di vivere l’emozione in modo autentico.

Questo tipo di bunny trova piacere nella connessione, nella respirazione condivisa e nel sentirsi accolto dalle corde. Le sessioni sono spesso private, lente, intime, dove l’obiettivo non è l’estetica ma la profondità dell’esperienza. La sicurezza e il consenso informato restano i pilastri fondamentali: ogni limite deve essere rispettato, ogni sensazione ascoltata.

Model Bunny

Il model bunny è chi si presta a legature destinate a shooting fotografici, video o spettacoli dal vivo.
In questo caso, l’aspetto estetico assume un ruolo più centrale, ma senza cancellare la componente emotiva. È necessario saper gestire la resistenza fisica, la postura e la capacità di mantenere una certa immobilità anche per tempi lunghi.

Durante performance pubbliche o shooting artistici, il model bunny collabora con il rigger per creare immagini che trasmettano bellezza, tensione e armonia.
Non è obbligatorio provare piacere nelle corde: alcuni model bunny vivono la legatura come una forma di espressione artistica, altri come esplorazione del proprio corpo.
In ogni caso, il rispetto e la comunicazione restano imprescindibili: anche l’arte ha bisogno di consenso.

Bottom Bunny

Il bottom bunny è chi vive le corde come parte di una dinamica di dominio e sottomissione. Qui lo shibari incontra il BDSM: non si tratta più soltanto di equilibrio estetico o meditativo, ma di uno scambio di potere consensuale tra rigger (spesso anche Dom) e bunny (submissive).

Il piacere nasce dal lasciarsi guidare, dal cedere il controllo e dall’accettare la vulnerabilità. Ogni nodo diventa un simbolo di fiducia e abbandono, ogni tensione una forma di comunicazione.
Per vivere questo tipo di esperienza è indispensabile una base solida di conoscenza, rispetto reciproco e sicurezza fisica: non esiste vero BDSM senza consenso e cura.

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Il significato psicologico e sensoriale dello shibari

Lo shibari nasce come arte del legare, ma si trasforma in molto più di una pratica fisica. Ogni corda, ogni nodo e ogni tensione raccontano una relazione fatta di fiducia, ascolto e presenza. Nelle mani di chi lega, le corde diventano un mezzo di comunicazione profonda; per chi si affida, uno spazio di abbandono e introspezione.

Essere un rope bunny significa accettare di lasciarsi andare, ma in modo consapevole. Le corde non tolgono libertà: la ridefiniscono, spingendo chi le vive a esplorare il confine tra controllo e abbandono, tra tensione e rilascio, tra corpo e mente.

Corpo, mente e fiducia reciproca

Ogni sessione di shibari è un esercizio di connessione. Il rigger guida, ascolta e calibra la pressione delle corde, mentre il bunny comunica attraverso respiro, sguardi e piccoli movimenti. La fiducia reciproca è essenziale: senza di essa, la bellezza dello shibari si spegne.

Per questo motivo, chi si avvicina a questa disciplina deve comprendere che non si tratta solo di un atto erotico o performativo, ma di una forma di comunicazione intima, dove il consenso e la sicurezza vengono prima di ogni gesto.

Emozioni nelle corde: abbandono, controllo e libertà

Le corde possono suscitare emozioni contrastanti: serenità, eccitazione, paura, sollievo. Tutto dipende dal vissuto personale e dal tipo di legame con chi le maneggia.
Molti rope bunny descrivono le sensazioni come un viaggio interiore: l’abbandono diventa un atto di fiducia, il dolore un linguaggio controllato, la tensione un modo per ritrovare equilibrio.

In questo senso, lo shibari più che uno dei tanti giochi BDSM assume la forma di meditazione corporea: le corde obbligano a fermarsi, a respirare, a essere pienamente presenti nel momento.
Non è un gioco di potere fine a se stesso, ma un dialogo tra vulnerabilità e forza, dove chi si lascia legare scopre nuove sfumature di sé.

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Sicurezza e consenso: le regole fondamentali

Lo shibari, come ognuna delle pratiche BDSM di cui parliamo su Mistress Advisor, si fonda su tre pilastri: sicurezza, consenso e consapevolezza.
Essere un rope bunny non significa solo lasciarsi legare, ma sapere quando e come farlo, con chi e in quali condizioni.

Ogni sessione deve essere preparata, concordata e seguita con attenzione, perché dietro la bellezza delle corde esistono regole precise che tutelano la salute fisica e psicologica di chi le vive.

Il consenso informato

Il consenso è il punto di partenza di ogni legatura. Non basta dire “sì”: il consenso deve essere informato, esplicito e continuativo. Questo significa che chi si affida al Rigger deve conoscere in anticipo ciò che accadrà, i rischi, le posizioni previste e le eventuali limitazioni del proprio corpo.

In molte coppie o contesti professionali, questi accordi vengono talvolta formalizzati attraverso un contratto BDSM, un documento simbolico che definisce limiti, preferenze e responsabilità reciproche. Non serve a burocratizzare il piacere, ma a rafforzare la chiarezza e la fiducia prima della scena.

Durante la sessione, il dialogo resta aperto: il Rope Bunny ha sempre il diritto di fermare o modificare la pratica usando una safe word o un segnale concordato.

È importante ricordare che il consenso non è mai definitivo — può essere revocato in qualsiasi momento. Un Rigger esperto non si limita a legare, ma osserva, ascolta e si ferma non appena qualcosa cambia nel respiro o nella postura del partner.

Lo Shibari, praticato nel rispetto del consenso, segue la filosofia R.A.C.K. (Risk Aware Consensual Kink): accettare il rischio con piena consapevolezza, responsabilità e fiducia reciproca.

Rischi fisici e come prevenirli

Le corde, se usate in modo improprio, possono causare problemi circolatori, intorpidimento o compressioni nervose. Per questo motivo, un rope bunny deve conoscere i principi base di anatomia e sicurezza: evitare legature troppo strette, non bloccare le articolazioni, comunicare immediatamente se compare formicolio o dolore acuto.

Un rigger esperto controlla costantemente il flusso sanguigno, le zone di pressione e il comfort del bunny.
È fondamentale anche scegliere corde adeguate — in cotone, canapa o juta — e mantenerle pulite e in buono stato.
Mai improvvisare: la pratica deve avvenire in un ambiente sicuro, con strumenti a portata di mano (forbici da emergenza, tappetino morbido, spazio libero da ostacoli).

La sicurezza non toglie sensualità alla pratica: la amplifica, perché trasforma il legame in un’esperienza di fiducia autentica e duratura.

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Come diventare un Rope Bunny consapevole

Diventare un rope bunny non richiede doti fisiche particolari, ma curiosità, rispetto e voglia di imparare.
Chi sceglie di avvicinarsi a questa disciplina dovrebbe farlo con gradualità, lasciando che il corpo e la mente si adattino passo dopo passo.
Lo shibari non è una corsa alla performance, ma un percorso di conoscenza di sé e di ascolto reciproco.

Approccio graduale e formazione

Il primo passo è informarsi. Leggere, osservare, partecipare a workshop o lezioni pratiche con istruttori qualificati è il modo più sicuro per iniziare.

In Italia esistono diversi dojo, ovvero spazi dedicati alla pratica e all’insegnamento dello shibari e delle tecniche di bondage, dove si lavora in un ambiente controllato e rispettoso, sotto la guida di insegnanti esperti.

Un dojo non è un semplice locale, ma un luogo di formazione: qui si imparano le tecniche di legatura, l’anatomia di base, la gestione del consenso e la comunicazione tra rigger e bunny.

Chi desidera intraprendere questa strada dovrebbe sempre verificare la serietà del rigger o dell’insegnante, chiedendo referenze e assistendo a una lezione prima di farsi legare.
Evitare le improvvisazioni o le pratiche “casalinghe” è una scelta di rispetto verso se stessi: la fiducia non si concede, si costruisce.

Essere un rope bunny consapevole significa anche conoscere le basi della sicurezza: capire come si gestisce una sospensione, quali nodi evitare, quali zone del corpo non vanno mai compresse e come comunicare chiaramente i propri limiti.

Ascoltare il corpo e le emozioni

Ogni corpo reagisce alle corde in modo diverso. Alcuni provano calma e rilassamento, altri euforia, altri ancora una forma di vulnerabilità difficile da gestire.
Per questo è importante ascoltare i segnali del corpo: formicolii, difficoltà a respirare, mani fredde o stanchezza sono messaggi che vanno sempre comunicati.

Anche le emozioni post-sessione fanno parte dell’esperienza. Molti bunny raccontano di provare una sensazione di vuoto o malinconia dopo una legatura intensa: è il cosiddetto rope drop o sub drop.
In questi casi, l’aftercare è essenziale: dedicarsi tempo, coccole, idratazione, o semplicemente parlare di come ci si sente con il rigger aiuta a rielaborare l’esperienza e a trasformarla in qualcosa di positivo.

Un bunny consapevole sa che la vera forza sta nella vulnerabilità condivisa. Non serve resistere a ogni costo: lo shibari è un percorso di equilibrio, dove ascoltare e rispettare se stessi è la forma più alta di fiducia.

Dove praticare in sicurezza in Italia

Avvicinarsi al mondo dello shibari richiede tempo, studio e ambienti adeguati. Il primo passo per ogni rope bunny è scegliere luoghi sicuri, dove la pratica sia guidata da insegnanti qualificati e basata su consenso, rispetto ed etica.

In Italia esistono dojo e studi specializzati che offrono corsi e workshop per ogni livello, dai principianti a chi desidera perfezionarsi. In alcune città vengono organizzati anche play party BDSM dedicati allo shibari, incontri riservati a praticanti esperti dove è possibile osservare, legare o farsi legare in un contesto controllato, sicuro e rispettoso. Questi eventi BDSM rappresentano un’occasione preziosa per confrontarsi, migliorare la tecnica e vivere la legatura come esperienza condivisa e autentica.

Tra i più noti figurano i dojo della rete Shibari Dojo, fondata da Davide La Greca (MaestroBD), istruttore certificato Yukimura-Ryū, e lo Yūgen Studio di Milano, punto di riferimento indipendente per lo shibari artistico e performativo.

Milano Shibari Dojo

c/o Nautilus Club Privé – Via Privata Mondovì 7, Milano

Il dojo di Milano è la sede principale della rete Shibari Dojo. Durante le lezioni vengono insegnate le tecniche fondamentali del bondage e dello shibari, ma anche la comunicazione, il consenso e la gestione delle emozioni.

L’iscrizione include due ore di videocorso sulla sicurezza, un test di apprendimento e la possibilità di acquistare il kit corde ufficiale. Per accedere al club è richiesta la tessera ARCO (15 €), valida anche per eventi come il Bondage Party e il Sadistique.

Yugen Studio – Milano

Via Giuseppe Maria Giulietti 8, Milano

Lo Yugen Studio è uno indipendente interamente dedicato allo shibari e al kinbaku, nato come luogo di incontro tra cultura giapponese, arte performativa e formazione.

Fondato da Federico Kirigami e Marta Tenshiko, Yugen Studio ospita corsi, workshop, shooting fotografici ed eventi tematici. La filosofia è inclusiva e artistica: ogni lezione mira a unire la tecnica giapponese con la ricerca estetica e la connessione emotiva.

Brescia Shibari Dojo

c/o Le Prisonnier Club – Via Vergnano 8, Brescia

Le lezioni sono multilivello e tenute da più insegnanti per garantire un apprendimento completo. Anche qui viene fornito il videocorso sulla sicurezza e il relativo test.
L’obiettivo è imparare a usare le corde come strumento di fiducia, comunicazione e piacere condiviso.

Veneto Shibari Dojo

Via Antoniana 218/B, Campodarsego (PD)

Il dojo veneto accoglie praticanti di ogni livello, in un ambiente riservato e sicuro. Si lavora sia sulla tecnica sia sul rapporto psicologico tra rigger e bunny, con grande attenzione alla gestione del consenso.

Bologna Shibari Dojo

c/o Tank Serbatoio Culturale – Via Emilio Zago 14, Bologna

Il dojo di Bologna propone lezioni pratiche e teoriche incentrate su sicurezza, connessione ed emozioni.
Ogni studente riceve il videocorso sulla sicurezza e un test di autovalutazione.
L’ambiente è accogliente e formativo, perfetto per chi vuole approfondire il bondage in chiave consapevole.

Toscana Shibari Dojo

c/o Molin del Topo – Via Romana Lucchese 161, Fucecchio (FI)

Il dojo toscano unisce tecnica e introspezione. Le lezioni, multilivello, includono il videocorso di sicurezza e un test per verificare l’apprendimento. È uno spazio ideale per chi vuole vivere lo shibari come esperienza di fiducia, ascolto e libertà.

Conclusioni

Essere un rope bunny significa molto più che lasciarsi legare: è imparare a conoscersi attraverso le corde, a fidarsi e a comunicare senza parole.
Ogni legatura è un viaggio nel corpo e nella mente, dove la vulnerabilità diventa forza e il controllo si trasforma in libertà.

Lo shibari può essere praticato in un dojo, durante un workshop o anche in una sessione privata, sotto la guida di una Mistress esperta. Molte dominatrici professioniste in Italia propongono sessioni di bondage o shibari in ambienti attrezzati, dove sicurezza, rispetto e cura dei dettagli vengono prima di tutto.
È un modo intenso e autentico per avvicinarsi al mondo delle corde, guidati da mani esperte che conoscono il valore del consenso e della fiducia.

Se desideri vivere questa esperienza, puoi consultare gli annunci di Mistress a Milano, le Mistress a Roma o scoprire gli annunci di Mistress attive in tutta Italia, selezionate e verificate dal team di Mistress Advisor. Ogni incontro è diverso, ma il principio resta lo stesso: le corde uniscono solo quando c’è rispetto, ascolto e desiderio reciproco.

FAQ – Rope Bunny nel BDSM

Il Rope Bunny deve essere per forza una donna?

Assolutamente no. Il termine bunny è neutro e include chiunque desideri vivere le corde, indipendentemente da genere, orientamento o fisicità. Lo shibari è un linguaggio universale, aperto a tutti.

Ci sono rischi nel farsi legare?

Come in ogni pratica fisica, esistono rischi se non si conoscono le regole di sicurezza. Le corde possono causare intorpidimento o pressione eccessiva, perciò è essenziale comunicare sempre con il rigger, imparare a riconoscere i segnali del corpo e usare corde adatte.

Il Rope Bunny prova piacere nel farsi legare?

Non necessariamente. Alcuni vivono lo shibari come esperienza meditativa, altri come arte visiva o scambio di potere. L’importante è che ogni legatura avvenga nel rispetto del consenso e delle emozioni di chi la vive.

Quanto dura in media una sessione di shibari?

Dipende dal tipo di legatura e dal livello di esperienza. Le prime sessioni possono durare 20–30 minuti, mentre quelle più avanzate — come le sospensioni o i set fotografici — possono arrivare anche a un’ora. In ogni caso, la durata deve rispettare i limiti fisici del bunny.

Posso praticare shibari anche se non ho un partner fisso?

Certo. Puoi partecipare a workshop o serate di pratica guidata nei dojo italiani, oppure prenotare una sessione privata con una Mistress professionista. L’importante è farlo in un contesto serio, dove il consenso e la sicurezza siano sempre al centro.