Mio marito mi ha promesso un 8 marzo assolutamente speciale: per questo ho declinato gli inviti di amiche e colleghe per una classica serata tra donne. Mi chiedo cosa mi aspetti, anche perché mi ha detto di vestirmi elegante, ma anche un po’ provocante.
Anche lui si è messo in tiro e ha guidato fino ai fuori città: la nostra meta è un villino in una zona residenziale. Sempre più strano, mi immaginavo una serata in un ristorante chic: cerco di protestare, ma lui mi dice di avere pazienza.
Parcheggia ed entriamo in una casa arredata in modo elegante e moderno: c’è un bellissimo divano di pelle con di fronte un tavolino, su cui è appoggiata una bottiglia di champagne. E un piatto di fragole ricoperte di cioccolato: una vera primizia, in questa stagione.
Mio marito mi fa segno di accomodarmi sul divano e io obbedisco: a questo punto la curiosità è davvero tanta. L’atmosfera è di sicuro speciale, vista anche la musica e la luce che si è abbassata, facendosi soffusa, dal momento in cui ci siamo seduti sul divano.
Si apre una porta e finalmente vedo che c’è qualcun’altro in casa: esce un bel ragazzone, che indossa la divisa da poliziotto americano. Rischio di scoppiare a ridere, ma mi fermo perché è davvero un bel ragazzo: alto, muscoloso al punto giusto e con un bel sorriso, che intravedo sotto il berretto. Sicuramente sarà meglio degli spogliarelli degli anni scorsi, che nei locali sono sempre un po’ squallidi.
Mio marito stappa lo champagne e me lo versa, mentre io approfitto di una fragola. La musica cambia, diventa più ritmata, e lo spogliarello inizia. Oltre a essere un bel ragazzo si muove davvero molto bene: ha senso del ritmo e sa mettere in evidenza i suoi punti di forza.
Oltre ai muscoli e al bel sorriso, ha anche un bel pacco: e i pantaloni aderenti lo mettono in evidenza. Non sarebbe male poterlo tastare un po’, anche perché me lo sta quasi per sbattere in faccia. Seguo l’istinto e alzo la mano, per una carezza fugace: guardo mio marito, che risponde al mio sguardo con un sorriso compiaciuto.
Credo di capire finalmente cosa intendesse per una serata da ricordare: il finto poliziotto si fa ancora più avanti e mi si siede in braccio. Posso sentire i muscoli ma soprattutto l’uccello duro che si struscia sulla mia gamba nuda.
Poi il ragazzo si alza e, dopo un ultimo colpo di bacino, si apre con un colpo i pantaloni: niente slip sotto, solo un bel cazzo grosso e dritto. E pronto per me. Tentenno per un attimo, con quel ben di Dio davanti agli occhi: ma mi basta guardare mio marito, che con un gesto mi incita ad andare avanti.
E allora lo prendo in mano: faccio quasi fatica a cingerlo tutto, mentre il ragazzo continua a muovere il bacino in modo sensuale. Fa un passo avanti, avvicinando ancora di più il suo uccello alla mia bocca: un invito che non posso rifiutare.
Inizio ad assaggiarlo con la lingua, dalla cappella fino alla base: completamente depilato e profumato, proprio come piace a me. Prima di prenderlo in bocca guardo ancora una volta mio marito: si è slacciato i pantaloni ed è già occupato a masturbarsi, dopo essersi messo comodo.
Inizio a succhiare avidamente, mentre il ragazzo muove leggermente il bacino, per assecondare la mia bocca: peccato duri troppo poco, perché passati pochi minuti toglie l’uccello dalla mia bocca, per inginocchiarsi davanti a me, sul tappeto.
Non aspetta nessun permesso: mi apre le gambe e mi sfila il perizoma, quasi me lo strappa, prima di buttarsi con la lingua sulla mia figa. Se la cava davvero bene: giusta velocità e giusta pressione. Tanto che basta poco perché si trovi le mani sulla sua testa che lo tengono fermo in un punto, mentre il mio orgasmo gli esplode in bocca. Sono sicura di aver bagnato anche per terra, ma non credo sia un problema.
Mi lascia il tempo di riprendere fiato, mentre lui si alza e si mette il preservativo, poi torna a scatenarsi: si appoggia su di me e lo infila dentro, approfittando del fatto che la figa è ancora aperta e pulsante per il piacere. Inizia a spingere in modo ritmato: mio marito lo ha istruito bene, perché a me non piace perdere troppo tempo, voglio essere scopata forte.
Giusto il tempo di adattarmi a quella lunghezza e il ritmo diventa più intenso, mentre mi tiene le gambe aperte e sollevate, appoggiandole sopra le spalle. Il divano comincia a cigolare, ma non mi preoccupo: sento un altro orgasmo, decisamente più forte del precedente, che si prepara, mentre la mia mente si confonde.
Riesco ancora a girare lo sguardo verso mio marito: si sta godendo lo spettacolo, come il porco che è sempre. Il ragazzo mi pompa sempre più forte: vorrei toccarmi il clitoride, per riuscire a venire ancora più forte, ma mi sembra di essere una bambola nelle sue mani. Mi schiaccia sempre di più contro i cuscini del divano, mentre il liquido che esce dalla mia figa deve aver già bagnato tutto.
“Godi troia, godi!”
La voce di mio marito è come un detonatore: sento la figa che inizia a pulsare, quasi a buttare fuori l’uccello che la sta invadendo. Ma il ragazzo resiste, spinge sempre di più e più forte, finché non arrivo a un orgasmo che quasi mi leva il respiro. Sicuramente urlo, ma probabilmente non c’è nessuno che ascolta.
Sento il cazzo che si sfila: non so nemmeno se è venuto. Ma lo scopro poco dopo, quando apro gli occhi e lo vedo a pochi centimetri dal mio viso, che mi schizza di sperma caldo. Sento un gemito: di sicuro è mio marito che ha goduto, nel sentirmi urlare, mentre il ragazzo continua a venire, prima di lasciarmi il compito di ripulirlo completamente. La mia lingua non si fa attendere, per avere ancora il piacere di gustare quel nettare caldo.
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