Mistress Italiane: Le Migliori Interviste a La Zanzara

Cosa succede quando le Mistress italiane, regine indiscusse del mondo BDSM, si siedono dietro a un microfono per raccontare la loro vita senza filtri? Il risultato è un mix esplosivo di ironia, provocazione e verità scomode.

In questo articolo informativo abbiamo raccolto le interviste più memorabili rilasciate a La Zanzara ai microfoni di Giuseppe Cruciani, dove dominatrici italiane parlano di feticismi estremi, tributi, sottomessi famosi e del vero potere psicologico dietro il tacco 12. Un viaggio tra fruste, umiliazioni e libertà sessuale, raccontato da chi fa del dominio un’arte – e un lavoro.

Disclaimer: Le interviste qui raccolte sono estratti da trasmissioni radiofoniche pubbliche disponibili online e hanno finalità esclusivamente divulgative e giornalistiche. Il contenuto non intende promuovere pratiche illegali, dannose per la salute, o attività sessuali a pagamento.

Dea Samantha: tra aghi, guanti sterili e il teatro del dolore

Dimenticate per un attimo i soliti litigi su Israele, gli insulti in diretta e le risse tra no-vax e vegani. A La Zanzara, stavolta il vero terremoto lo ha scatenato lei, Dea Samantha: minuta nell’aspetto, ma monumentale nel carisma. Ex modella e operatrice sanitaria, oggi domina la scena con uno sguardo che incute rispetto e un’eleganza oscura che conquista.

Nel suo mondo non esiste improvvisazione. Solo rituali precisi, atmosfere cariche di tensione, e un dominio assoluto sul corpo e sulla mente. Le sue pratiche BDSM preferite, come il clinical o l’electro play, non sono semplici tecniche: sono veri e propri linguaggi, con cui comunica desideri repressi e fantasie inconfessabili.

Con una naturalezza disarmante, Samanta racconta di uomini che cercano in lei ciò che non osano chiedere nemmeno alle proprie compagne. E lo fa senza mai giudicare, trasformando il tabù in teatro, il dolore in catarsi, la vergogna in libertà.

Borderlady: Frustini, guinzagli e cash meet nei bar del centro

Tra le voci di Mistress Italiane più provocatorie e autentiche emerse nei microfoni de La Zanzara, spicca quella di Borderlady, giovane Mistress italiana di 25 anni che ha fatto parlare di sé per lo stile diretto, la naturale predisposizione alla dominazione e l’assoluta disinvoltura nel trattare temi che ancora oggi mettono a disagio molti.

Intervistata accanto a un consigliere comunale durante una delle storiche puntate della trasmissione, ha spiazzato tutti raccontando, senza filtri, il suo lavoro di dominatrice e l’universo parallelo che anima il mondo BDSM e femdom.

Con un tono calmo ma deciso, Borderlady ha spiegato in cosa consiste la sua attività quotidiana: dalle sessioni di umiliazione pubblica — dove porta i suoi sottomessi a guinzaglio per bar e aperitivi, facendoli pagare in silenzio — fino alle dinamiche di Cash Meet, in cui alcuni uomini le si avvicinano solo per consegnarle denaro e sparire. “Ne ho almeno una decina così,” confessa.

Isa la Fata: tra tappeti umani, rospi e nail art fetish

Tra le Mistress Italiane più particolari apparse ai microfoni de La Zanzara, Isa la Fata si è distinta non solo per le sue unghie a farfalla e l’aria da fata fuori contesto, ma per una visione del fetish radicalmente alternativa. Estetista e nail artist di 33 anni, Isa mescola attivismo, arte e dominazione psicologica in una formula che ha lasciato interdetti Parenzo, Cruciani e l’intero pubblico.

Accanto a lei in studio, un suo “rospetto”, ovvero uno schiavo personale che la accompagna, le dà sostegno economico e partecipa ai suoi giochi di ruolo in un mondo immaginario fatto di fate, ranocchi e tabù ribaltati.

Isa non si definisce una Mistress nel senso classico, ma piuttosto una figura magica che offre coccole non sessuali in cambio di denaro, attenzioni e sottomissione simbolica. Dai tappeti umani posizionati sotto i tavoli durante le sessioni di manicure, fino ai cashslave che la pagano per ricevere umiliazioni leggere o anche solo per restare sdraiati in silenzio ai suoi piedi, Isa porta il concetto di dominazione su un piano psicologico, rituale, a volte grottesco. Le sue fantasie spaziano dal farsi servire da “rospi” fino a punizioni BDSM estreme, come clienti che desiderano essere buttati nell’immondizia o presi a bandierate travestiti da toro.

Misia The Witch: stregoneria, PVC e mummificazioni aeroportuali

Miss Misia, tra le Mistress Italiane più carismatiche sulla scena, si presenta al pubblico non solo come Prodomme da oltre dieci anni, ma anche come strega. Una doppia identità che rivendica con orgoglio: “Non è qualcosa che arriva dall’alto, ma da dentro,” afferma con voce sicura. Ex cartomante, ha lasciato le carte per abbracciare completamente la dominazione, trovando in essa non solo un guadagno più diretto, ma soprattutto più appagante.

La sua specialità? La mummificazione con pellicola in PVC. Un rituale di costrizione totale, dove lo slave viene avvolto come un bozzolo – proprio come accade ai bagagli negli aeroporti. La pratica, racconta, serve a indurre una deprivazione sensoriale: vista, tatto e perfino il respiro vengono compressi. E più lo schiavo perde il controllo, più gode. “Alcuni resistono mezz’ora, altri anche un’ora e mezza. È soggettivo,” spiega con tono professionale.

Durante l’intervista, ha mostrato la tecnica dal vivo su uno dei suoi devoti, noto come “Racconti Femdom”, un trentasettenne amante della sottomissione estrema e delle costrizioni fisiche, che ha raccontato con naturalezza come anche il semplice indossare tacchi alti possa essere parte integrante del piacere del dolore.

Tra battute surreali, mummificazioni in diretta e reazioni scandalizzate dei conduttori, Miss Misia è riuscita a portare su Radio 24 una fetta di mondo BDSM ancora poco raccontata: quella del controllo totale, fatto però di consapevolezza, ritualità e disciplina.

Kristall: Latex, armi ad aria compressa e sadismo a 22 anni

Ha solo 22 anni ma l’autorità di un generale in latex. Miss Kristall è tra le Mistress Italiane più giovani mai apparse a La Zanzara, e ci arriva armata di frustino e pistola ad aria compressa. Il suo “campo da gioco”? Un vero poligono BDSM dove gli uomini, consenzienti e paganti, si offrono volontari per essere colpiti, frustati, umiliati… o addirittura martellati nei punti più sensibili. Non scherziamo: qui si parla di chiodi, sangue e pallini di plastica sparati in mezzo alle gambe.

Ma attenzione, Miss Kristall non si definisce né escort né fetish girl. Nessun contatto sessuale, niente rapporti. Solo potere mentale, piedi adorati a distanza e dolori concordati in cambio di tributi sonanti. Il marito? Presente, consenziente e pure orgoglioso. I genitori? Dopo qualche esitazione, si sono arresi all’evidenza: la figlia guadagna e non pratica rapporti sessuali con nessuno.

Abituati a dominare lo studio con urla e provocazioni, Cruciani e Parenzo stavolta restano spiazzati da un mix esplosivo di sadismo lucido, imprenditoria precoce e sincerità brutale.

Miss Rose: tra Anfibi, Trampling Estremo e Marmitte a Motore Acceso

C’è chi arriva a La Zanzara con un’opinione. E chi, come Miss Rose, arriva con due schiavi al guinzaglio, una catena d’acciaio e il sangue freddo di chi domina davvero. La scena è surreale: uno schiavo con una maschera che regola il respiro — “per ora non respira”, dice lei, con una calma che inquieta — e un altro, soprannominato “troietta delle Mistress”, pronto a tutto. Ma tutto davvero.

Miss Rose ha 30 anni, è preparata, metodica e consapevole. Non c’è nulla di improvvisato nei suoi giochi BDSM. Dall’architetto sottomesso al magazziniere devoto, fino a “Bitch” che oggi non è in studio ma viene citato come devoto stabile, il suo harem è una fotografia sociologica dell’Italia segreta: un paese dove manager e operai, liberi professionisti e fattorini si piegano — volontariamente — davanti al potere femminile.

Ma cosa distingue davvero Miss Rose dalle altre Mistress Italiane? Le pratiche estreme. Dimenticate il semplice foot worship. Qui si parla di trampling car: lo schiavo steso a terra, gambe aperte, e una macchina che gli passa sopra le palle. Sì, letteralmente. Una ruota, due, tutto pianificato. “Devono sapere quando accadrà,” dice Miss Rose, “e si eccitano solo se sono consapevoli del rischio.” Una piccola salitina, come la chiama lei. Una devastazione, secondo chi ascolta.

E poi la pratica del gas. Il tubo della marmitta acceso, l’auto in folle, e lo schiavo sotto, che respira i fumi tossici scegliendo perfino le scarpe che la Mistress indosserà durante il rituale. “Se vuole fermarsi, basta che faccia toc toc sulla carrozzeria,” rassicura Miss Rose. Sì, tutto consensuale. Ma anche, inevitabilmente, al limite della legge.

Accusata di psicopatia, lei sorride. “Sì, un po’ psicotica lo sono,” ammette, senza alcuna vergogna. Del resto, che gusto c’è a dominare senza un briciolo di follia lucida?

Conclusioni

In un’Italia che spesso preferisce ignorare ciò che non capisce, queste interviste delle Mistress Italiane a La Zanzara aprono uno squarcio scomodo ma necessario: quello su una femminilità fuori dagli schemi, che non chiede il permesso e non ha paura di imporsi.

Le Top Mistress non sono solo personaggi da talk show o protagoniste da studio radiofonico. Sono donne reali, con percorsi diversi, che hanno scelto di trasformare il proprio carisma e la propria visione in una forma di potere. Psicologico, rituale, scenico.

E se queste storie ti hanno incuriosito, emozionato o persino spiazzato, sappi che non sono isolate. Su Mistress Advisor trovi centinaia di annunci verificati di Mistress italiane pronte a raccontare — e far vivere — la loro arte dal vivo. Con fotografie autentiche, pratiche dettagliate e recensioni reali lasciate da chi ha già varcato la soglia.

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FAQ – Le migliori interviste a La Zanzara alle Mistress Italiane

Cosa si può imparare da queste interviste?

Che il BDSM non è solo fruste e catene, ma un linguaggio complesso fatto di psicologia, comunicazione e fiducia. Le Mistress raccontano come la dominazione possa diventare un percorso di conoscenza reciproca e crescita personale, ribaltando ruoli e pregiudizi sulla sessualità femminile.

Come vengono scelte le Mistress invitate a La Zanzara?

Le Mistress non vengono selezionate casualmente. La redazione e gli autori del programma — spesso su indicazione dello stesso Giuseppe Cruciani — cercano online dominatrici italiane attive sui social o sui principali portali di annunci, come Mistress Advisor. L’obiettivo è trovare figure autentiche, capaci di raccontare il mondo BDSM con spontaneità, carisma e una buona dose di provocazione. A volte sono le stesse Mistress a contattare la redazione, proponendosi per un’intervista.

Perché Cruciani invita così spesso Mistress italiane?

Perché rappresentano un fenomeno sociale e mediatico in continua crescita. Le Mistress incarnano una forma di potere femminile fuori dagli schemi, e la loro presenza in trasmissione crea un contrasto perfetto con il tono ironico e provocatorio tipico del programma. Le interviste servono anche a raccontare, tra sarcasmo e curiosità, una parte dell’Italia che vive la sessualità in modo non convenzionale.

Le interviste sono reali o messe in scena?

Sono reali. Le protagoniste parlano in diretta o in collegamento, raccontando esperienze personali e pratiche realmente svolte. Tuttavia, La Zanzara mantiene sempre un tono ironico e teatrale, tipico della trasmissione: l’intrattenimento si mescola al giornalismo, dando spazio sia alla curiosità del pubblico che all’autenticità delle storie.

Le pratiche di cui si parla sono legali?

Sì, purché basate sul consenso tra adulti e svolte in sicurezza. Il BDSM, se praticato in modo consapevole, non è illegale. Tuttavia, alcune pratiche estreme descritte in trasmissione — come il trampling con veicoli o l’asfissia controllata — restano ai limiti del consentito e vengono raccontate per finalità divulgative o simboliche, non come esempi da imitare.

Mistress Advisor collabora con La Zanzara?

No. Mistress Advisor è un portale indipendente che raccoglie interviste e contenuti a scopo informativo. Le interviste citate sono state trasmesse pubblicamente su Radio 24 – La Zanzara e vengono qui analizzate in chiave giornalistica, nel rispetto del diritto di cronaca e delle fonti originali.