Più frustini, meno libri: I dati sulle Mistress in Italia

Negli ultimi giorni, un nostro studio ha scatenato un acceso dibattito, venendo ripreso da numerose testate giornalistiche e persino discusso in diretta su La Zanzara su Radio24. Giuseppe Cruciani ne ha parlato più volte durante la puntata del 6 febbraio, sottolineando come i dati rivelino una tendenza sorprendente: in Italia si cercano più Mistress che corsi di formazione.

Secondo il nostro studio sulle Mistress in Italia, gli italiani sembrano dare maggiore priorità alla sottomissione rispetto all’istruzione. Analizzando le ricerche online, emerge che il termine Mistress viene cercato con maggiore frequenza rispetto a ripetizioni o lezioni private. Inoltre, il guadagno medio di una dominatrice professionista è fino a tre volte superiore a quello di un insegnante. Con un numero di praticanti BDSM quasi doppio rispetto agli studenti universitari, la domanda sorge spontanea: il Paese sta investendo di più nel piacere che nella crescita culturale?

Il contesto italiano: produttività e analfabetismo funzionale

L’Italia sta attraversando una crisi di produttività senza precedenti. Secondo gli ultimi dati OCSE, la crescita del nostro Paese è tra le più lente in Europa, anche a causa di un tasso di analfabetismo funzionale che colpisce circa il 28% della popolazione. Mentre le imprese faticano a trovare lavoratori qualificati e il sistema educativo fatica ad adeguarsi alle richieste del mercato, il nostro studio mostra un interesse crescente per il mondo BDSM e i servizi di dominazione. Non solo in termini di guadagni per chi opera nel settore, ma anche nelle preferenze di ricerca e di spesa delle famiglie.

Mistress contro professori: il divario economico

I numeri parlano chiaro: una Mistress professionista guadagna in media 5.530 euro al mese, con una tariffa di circa 182 euro a sessione e una media di 7,6 sessioni a settimana. In confronto, un insegnante di scuola secondaria percepisce tra 1.350 e 1.960 euro al mese, a seconda dell’anzianità. La differenza è evidente: chi lavora nel settore del BDSM può guadagnare fino a tre volte di più rispetto a chi insegna.

Cosa dicono le ricerche online?

Secondo i dati di Google Trends, il termine Mistress viene cercato con una frequenza costantemente superiore rispetto a parole legate alla formazione come ripetizioni o lezioni private. L’interesse aumenta nei fine settimana e nei periodi festivi, con città come Milano, Roma e Napoli ai primi posti. In sostanza, sembra che gli italiani preferiscano la sottomissione all’apprendimento, sia che si tratti di studiare una lingua, imparare a suonare uno strumento o ripassare per un esame.

mistress in italia

Chi è il cliente tipo delle Mistress in Italia?

Dai dati raccolti emerge che il profilo più comune tra chi cerca servizi di dominazione è un uomo over 50, sposato, con figli e con un lavoro ben retribuito. Molti di questi uomini ricoprono ruoli di responsabilità e potrebbero vedere nelle pratiche BDSM un modo per evadere dallo stress lavorativo e familiare.

Il confronto con altre ricerche

L’analisi delle parole chiave offre risultati sorprendenti. A Roma, Mistress Roma viene cercato 18.000 volte al mese, quasi quanto Sapienza Università di Roma (18.100 ricerche mensili). In confronto, termini come Ripetizioni Roma (260 ricerche) e Corsi di formazione Roma (240 ricerche) risultano quasi irrilevanti. Perfino una delle attrazioni turistiche più famose al mondo, il Colosseo, registra meno interesse, con Colosseo biglietti fermo a 12.100 ricerche mensili. Questo evidenzia come il desiderio di esperienze trasgressive superi l’interesse per la cultura e l’istruzione.

BDSM e università: chi ha più iscritti?

I numeri raccolti confermano la tendenza: in Italia si contano circa 3,6 milioni di praticanti BDSM, mentre gli studenti universitari iscritti nell’anno accademico 2022/2023 erano 1.909.360. In altre parole, ci sono quasi il doppio di persone coinvolte nel BDSM rispetto agli iscritti all’università. Inoltre, la spesa media annua delle famiglie italiane per l’istruzione è di circa 450 euro, mentre per intrattenimento per adulti, escort e BDSM è quasi cinque volte superiore.

Le città più trasgressive d’Italia

Le regioni con il maggior numero di ricerche BDSM sono Liguria, Lombardia e Piemonte. Tra le città meno scontate, ma con una domanda crescente, troviamo Ladispoli, Pordenone e Cantù. Guardando agli annunci, Milano guida la classifica con 1.200 Mistress attive, seguita da Roma (1.000) e Torino (750). Tuttavia, Padova sorprende con 420 annunci, superando Napoli (380) e Bologna (350), segno di una domanda elevata per questi servizi nella città veneta.

Perché gli italiani cercano una Mistress?

Un sondaggio condotto su oltre 6.525 utenti ha rivelato le principali motivazioni che spingono gli italiani verso i servizi di una dominatrice:

  • 35% cerca evasione dalla routine
  • 25% ha fantasie di sottomissione e controllo
  • 15% vuole esplorare nuove esperienze sessuali
  • 10% cerca una soluzione all’insoddisfazione sessuale
  • 8% lo considera un meccanismo di punizione o autodisciplina
  • 5% ha feticismi specifici
  • 2% ha motivazioni personali

Questi dati dimostrano che il BDSM è molto più di un semplice gioco: per molti rappresenta un rifugio dallo stress quotidiano o un modo per trovare equilibrio personale.

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Quali sono i servizi più richiesti?

Analizzando le richieste di 3.236 uomini che hanno usufruito dei servizi di una Mistress in Italia, emerge questa classifica:

  • 40% bondage e costrizione
  • 25% umiliazione verbale e fisica
  • 15% dominazione/sottomissione strutturata
  • 10% feticismo dei piedi
  • 7% giochi di ruolo (medico, disciplinare, aziendale)
  • 3% altro
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L’Italia sta cambiando priorità?

Questi dati fanno riflettere: perché un’educazione di qualità è meno remunerativa rispetto ai servizi di dominazione? Ovviamente non siamo qui per sminuire l’importanza del BDSM e del benessere sessuale degli Italiani. Tuttavia, la crescente domanda di Mistress rispetto all’istruzione evidenzia un cambiamento nelle priorità degli italiani, che sembrano prediligere il piacere immediato piuttosto che investire nel proprio futuro culturale e professionale. Stiamo diventando un Paese con più frustini e meno libri?

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